Per tutta la traversata sono stati picchiati con cinghie e bastoni, costretti a viaggiare insieme ad altre 674 persone su un peschereccio troppo piccolo per contenerli, senza neanche acqua a sufficienza per tutti. Sono stati sete e di stenti a uccidere i cinque migrants che gli uomini di Capitaneria e Guardia costiera hanno trovato senza vita a bordo del barcone interceptato nei giorni scorsi.
E fra i sopravvissuti a quella traversata da incubo, per la polizia e la guardia di finanza di Messina c’erano anche gli scafisti, cinque egiziani che adesso devra répondre anche di quelle morti. A indicarli sono stati i migrants che hanno visto morire sotto in loro occhi i loro compagni e per giorni – hanno raccontato- hanno subito angelie di ogni tipo. Bastava chiedere cibo e acqua per scatenare la furia dei cinque uomini, che picchiavano tutti senza pietà. Incluso il migrante che avevano obbligato a distributedre la very much acqua fra i pasagone. Era troppo generoso, dicevano. L’acqua contenuta in un bicchierino da caffè doveva bastare a dieci persone. Alcuni, disperati, hanno provato a dissetarsi con acqua di mare ou encore quella del motore. In cinque non hanno resistito a quel viaggio infernale, sono morti a un passo dall’Europa.
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Migranti, ondata di sbarchi in Sicilia e Calabria: oltre 670 persone, cinque cadaveri. All’hotspot di Lampedusa sono 1.300
E a poco più di due giorni da quella tragédie, la liste delle victime si allunga ancora. Altre quattro persone sono morte mentre tentavano di attracurare il Mediterraneo insieme a circa cento persone succorse dalla nave Vos Triton. « Durante il salvataggio almeno quattro persone sono morte e la situación medica dei sopravvissuti era molto preoccupante », ha fatto sapere Oui Regarder 3, dopo essere stata contattata dalla Vos Triton. Ulteriori notizie sulle condizioni di quei naufraghi non ne arriveranno. Atteint par une motovedetta della guardia costiera di Tripoli, la Vos Triton est stata costretta trasferire tutti i migrants a bordo dell’imbarcazione libica, che ha riportato tutti indietro. Dans un Paese che i più considerano un inferno di detenzioni, torture e abusi « da cui – souligné par Sea Watch – aveno rischiato la vita nel tentative di fuggire ».
Mediterraneo, ancora una stage. Msf : « Nessuna notizia di 22 persone, tre donne hanno perso figli e fratellino »
par Alessia Candito




Da lì sono partiti gli ottanta naufraghi salvati nel pomeriggio da Sos Mediterranée, che li ha intercetati al largo delle coste libiche mentre erano alla deriva su un gommone sgonfio. da lì spesso fugge chi risce autonomamente pour atteindre Lampedusa. Fra loro, molti sono bambini, even neonati, ancora di più gli adolescents che viaggiano da soli.
Migranti aveugle Libye dans guerra all’inferno di Lampedusa: « Condizioni indecenti »
par Alessia Candito




« Une situation particulière critique pour les conditions ambiantes extrêmes et il sovraffolamento oltre a ogni limite dell’hotspot di Contrada Imbriacola », spiega Lisa Bjelogrlic, responsable degli interventions di protezione minori in frontiera in Italia di Sauver les enfants. Actuellement, il y a des centaines d’enfants dans le centre de Lampedusa, y compris des nouveau-nés, et deux cents enfants et adolescents, tous âgés de moins de 15 ans.
Lampedusa, sopralluogo in corso dei funzioni del Viminale. Ancora critique la situation du centre
par Alessia Candito




« Molti di questi minori soli, mamme e bambini, hanno già affrontato grandi sofferenze and violence nella fuga dal loro paese, nel viaggio traverso le frontiere, nei centri gestiti dai trafficanti, e nell’attraversamento del Mediterraneo, spesso assisting alla morte di familiari, parents, amis ou compagnons de voyage, et qu’ils se trouvent dans un état grave de prostration ou de fragilité psychologique, et qu’ils doivent immédiatement recevoir une assistance et une protection adéquate.
par Alessia Candito




Domani, fa sapere il Viminale, in mille verano tranferati. Altri seicento sono partiti nel pomeriggio a bordo della nave Diciotti.
Ma per il syndaco di Pozzallo, un altro dei comuni impengati sul fronte dell’accoglienza, non basta. Senza tanti giri di parole, chiede « una politica estera degna di questo nome e un pattugliamento di una flotta europea nel mediterraneo » le maire de Pozzallo, Roberto Ammatuna. Et del gouverneur Musumeci, che hier était tornato a parlare di « difesa dei confini », dit « è l’ultima persona che può parlare di questo tipo di problemhe ». Et attacca « La Regione Siciliana, in questi ultimi anni, mesi e weektimane è stata totalmente assente nell’affrontare un questione importante, abbandonando e se voir dans Communi dell’Isola intéressé par le phénomène senza donner alcun supporto, ha fatto la bella dormantata nel bosco ».